Musica di Maurice Ravel
Sabato 1 febbraio
lo spettacolo va
regolarmente in scena
Trama – L’heure espagnole
L’orologiaio Torquemada deve andare in città a registrare gli orologi municipali, e la moglie Concepción, ne è lieta perché conta di ricevere un suo spasimante, il poeta Gonzalve. Ma l’arrivo di un inatteso cliente, il mulattiere Ramiro, giovanotto di eccezionale prestanza fisica, minaccia di mandare per aria i piani della donna. Ma Concepción, non si perde d’animo; gli chiede, visto che è così ben piantato, di trasportare di sopra un grosso orologio a pendolo. Intanto giunge Gonzalve; ma questo si dilunga in chiacchiere, Ramiro non tarda a ridiscendere, e occorre trovare un altro pretesto. Concepción finge di averci ripensato e di preferire in camera un altro orologio: non vuole il mulattiere provvedere al cambio? Intanto però ha fatto nascondere l’amante nell’orologio. Mentre Ramiro accontenta la capricciosa signora, sopraggiunge un altro spasimante, il banchiere Inigo, che rimasto solo, pensa bene di nascondersi nel primo orologio. Concepción non tarda a ridiscendere, furibonda: Gonzalve ama molto le belle parole ma non le fa seguire dai fatti. Nuovo cambio di orologi: questa volta però il corpulento Inigo non riesce a uscire: intanto, con tutto quell’andare su e giù di orologi, Concepción ha avuto modo di apprezza la vigoria di Ramiro. I due se ne salgono di sopra, lasciando gli sfortunati corteggiatori nel negozio, con gli orologi, ad aspettare il ritorno di Torquemada.
Trama – L’enfant et les sortilèges
Un bambino di sei o sette anni è castigato dalla mamma perché non ha finito il compito. Preso da una frenesia di distruzione, il piccolo comincia a farne di tutti i colori: rompe, taglia, sfascia, tira la coda al gatto, butta per aria i libri. Quando sfinito si abbandona sulla poltrona, cominciano i sortilegi: la pendola protesta, la teiera e la tazza di porcellana cinese minacciano vendetta, la principessa delle fate, uscita dal libro dei racconti, gli dice addio per sempre, mentre un vecchietto maligno, che è l’aritmetica in persona, lo stordisce con un fuoco di fila di numeri. Perfino il gatto se la fila con la gattina: seguendoli il bambino si ritrova in giardino. Anche qui alberi e animali grandi e piccoli hanno qualcosa da rimproverargli: ha ferito gli alberi, ha trafitto con uno spillone una libellula, ha ucciso la mamma dei pipistrellini. Ma proprio quando tutti gli sono contro, il bambino ha un gesto che lo fa perdonare: soccorre amorevolmente uno scoiattolino che è caduto da un albero e si è fatto male. A questo punto tutti cantano in coro le sue lodi e lo riaccompagnano dalla mamma.