Musica di Gaetano Donizetti
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani
durata: 2 ore e 30 minuti circa
(compreso intervallo)
TRAMA
La vicenda è ambientata in un immaginario villaggio dei Paesi Baschi, alla fine del XVIII secolo. All’ingresso di una fattoria, interrotta la fatica della mietitura contadini e contadine si riposano all’ombra di un grande albero, mentre la ricca e capricciosa Adina legge ad alta voce la storia di Tristano e Isotta e del filtro fatale. Nemorino la rimira da lontano, l’ama, vorrebbe avvicinarla, ma è troppo timido e non sa parlare. Si sente un rullare di tamburi, alla testa di un drappello di soldati compare Belcore, sergente marziale e spaccone, che comincia subito a corteggiare Adina, apparentemente non insensibile a tali attenzioni; e Nemorino, al colmo della disperazione, preso coraggio dichiara il proprio amore ad Adina, che però lo respinge. Nel frattempo giunge al villaggio Dulcamara, un dottore ciarlatano che decanta i suoi prodotti. Nemorino gli chiede se per caso non possa dargli il filtro magico della regina Isotta e subito Dulcamara gli vende il suo prodigioso “elisir” (che è in realtà una bottiglia di vino rosso), e gli assicura che servirà a fargli conquistare il cuore di Adina in meno di ventiquattro ore. Nemorino vuota la bottiglia in un sorso e subito comincia a cantare e ballare, senza badare minimamente ad Adina. La ragazza, indispettita da quel bizzarro contegno accetta la corte di Belcore e si impegna a sposarlo: ma il sergente deve partire col suo reparto e perciò le nozze devono essere celebrate immediatamente. Adina acconsente ma neanche questo turba Nemorino, svanito l’effetto dell’elisir, vuol comperarne un’altra bottiglia, ma è senza un quattrino e si dispera. Per fortuna Belcore è disposto ad arruolarlo; con i soldi dell’ingaggio Nemorino potrà pagare Dulcamara. Ma a questo punto si sparge la voce che uno zio del giovanotto è morto lasciandolo erede di una fortuna. Tutte le ragazze, meno Adina che non sa niente, aspirano adesso a farsi sposare da Nemorino, che vedendosi tutto ammirato attribuisce il merito a Dulcamara e al suo elisir. Quando Adina lo vede corteggiato da tutte le ragazze del paese e viene a sapere che pur di avere il denaro per comprare il filtro magico si è arruolato, pronto a morire soldato, si commuove e finalmente confessa di volergli bene. Belcore accetta il fatto compiuto mentre Dulcamara vanta il suo portentoso elisir responsabile della felice conclusione della vicenda.