Stagione 2015/2016

Un ballo in maschera

Direttore

Jesús López-Cobos

Regia

Leo Muscato

Maestro del Coro

Roberto Gabbiani

Scene

Federica Parolini

Costumi

Silvia Aymonino

Luci

Alessandro Verazzi

Interpreti principali


Gustavo III, re di Svezia (Riccardo)

Francesco Meli /
Angelo Villari 23, 27, 30

Il capitano Anckarström (Renato)

Simone Piazzola /
Juan Jesús Rodríguez 23, 27, 30

Amelia

Hui He /
Julianna Di Giacomo 23, 27, 30

Arvidson, indovina (Ulrica)

Dolora Zajick /
Sara Murphy 23, 30

Oscar

Serena Gamberoni /
Lucrezia Drei 23, 30

Il conte Horn (Sam)

Alessio Cacciamani

Il conte Ribbïng (Tom)

Dario Russo

Christian, un marinaio (Silvano)

Gianfranco Montresor

Un giudice

Gianluca Floris

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera
Nuovo allestimento in coproduzione con Teatro dell’Opera di Malmö

Con sovratitoli in italiano e inglese



ATTO PRIMO

Sala del palazzo reale a Stoccolma, marzo 1792.

Un sollecito gruppo di ufficiali e gentiluomini attende il risveglio del Re Gustavo III, mentre un altro gruppo, di cui fan parte i conti Horn e Ribbing, se ne sta in disparte in quanto di partito avverso. Annunciato dal paggio Oscar, ecco il Re, spontaneo, affabile, provvido verso i sudditi. Ma subito Oscar gli consegna l’elenco degli invitati al ballo e Gustavo vi legge il nome dell’amata Amelia, per cui si concentra in sé e s’immerge nell’estasi amorosa. Arriva poi il capitano Anckarström, marito d’Amelia, che gli dichiara fedeltà assoluta contro i pericoli del regno, in particolare contro una congiura che si sta ordendo alle sue spalle. Annunciato da Oscar, entra un Giudice che chiede di esiliare tale Arvidson, una sospetta indovina. Ma Oscar la difende, descrivendola divertitamente mentre predice il futuro, e allora il Re, non badando più al Giudice, invita tutti i presenti a travestirsi e a far visita alla maga: lui sarà vestito da pescatore, e ogni affanno verrà dimenticato in favore del piacere.

 

Nell’antro dell’indovina.

Nel suo vasto abituro, cui s’accede mediante due porte, una scala, un uscio segreto, Arvidson sta davanti a una gran folla e leva la sua lenta e tetra invocazione al Demonio. Entra Re Gustavo, e un attimo dopo la maga esulta avvertendo l’attesa presenza del Demonio. Dopo aver predetto il futuro a Christian, un modesto e simpatico marinaio, Arvidson sente battere all’uscio segreto: apre, ascolta le parole di un servo di Amelia e allontana tutti in quanto deve ricevere privatamente una persona di riguardo. È Amelia, in preda a un amore irresistibile, cui Arvidson consiglia il rimedio di una bevanda estratta da un’erba da cogliersi di notte nel luogo delle esecuzioni capitali. Sennonché il Re, che si era nascosto, ha sentito tutto e ormai sa che l’amata lo riama. Scomparsa Amelia, la scena si ripopola di gente. Gustavo, finto pescatore, consulta Arvidson divertendosi un mondo e coinvolgendo tutti i presenti, ma la maga si irrita e nella mano gli legge e prevede che presto morrà; a provocare la sua morte sarà il primo che oggi gli stringa la mano: è Anckarström, che s’aggiunge alla folla e fa riconoscere a tutti l’amato signore. Ritorna Christian, che sprona marinai e popolani a inchinarsi al sovrano, e con l’eccezione dei congiurati tutti inneggiano calorosamente a Riccardo.

 

ATTO SECONDO

 

Nel campo desolato e squallido, dove attecchisce l’erba fatale.

Sopra un’altura ecco Amelia che s’inginocchia, prega, si alza e scende atterrita, quasi disperata per le pene d’amore che va a perdere mediante il sortilegio, e allo scoccare della mezzanotte crede di vedere un fantasma per cui ricade in ginocchio a invocare la pietà divina.  D’improvviso appare Gustavo, che cerca di calmare la donna dichiarandole amore ma anche assicurandola sul suo onore. Così sollecitata, finalmente Amelia confessa la sua passione, ma se il Re gioisce lei si dispera sempre più. S’avvicina qualcuno: è il capitano Anckarström che sta sempre sulle tracce del signore da proteggere. Amelia grida e abbassa il velo. Anckarström racconta d’aver visto e sentito i congiurati, che sono davvero vicini. Il Re deve pertanto fuggire e sotto giuramento Anckarström promette che accompagnerà l’ignota dama fino alle porte della città. I due rimangono soli e subito dalle alture scendono i conti Horn e Ribbing e i congiurati. Delusi per l’assenza del Re, fanno dell’ironia e vogliono almeno contemplare la bella, cui nella foga malauguratamente cade il velo. Amelia è svelata, i congiurati sorridono per la stravaganza dell’avventura coniugale,  ma Anckarström si gonfia d’ira e pensando solo alla vendetta contro il seduttore della moglie invita i congiurati a casa sua per l’indomani.

 

 

ATTO TERZO

 

Studio in casa di Anckarström, con un ritratto di Re Gustavo appeso alla parete.

Marito e moglie rientrano, ma anche se lei siprotesta innocente lui ha deciso di ucciderla. Pateticamente, Amelia chiede e ottiene di abbracciare il figlioletto, e poi esce.  Allora Anckarström decide di vendicarsi direttamente su Gustavo, di cui fissa il ritratto: inveisce contro il traditore, ma non può non riandare con nostalgia alla divina bellezza dell’amore perduto.  Entrano Horn e Ribbing: apprendono della volontà di Anckarström di partecipare alla congiura. La sorte vuole che a colpire il nemico comune sia Anckarström; Oscar, che viene a invitare tutti a un ballo mascherato per la sera stessa, viene anche a fornire il pretesto per il progetto, mentre Anckarström esulta e Amelia si lamenta

 

Nel palazzo del Re.

Nel suo sontuoso gabinetto Re Gustavo immagina che Amelia sia illesa, ma sa che al loro dramma non c’è onorata via d’uscita: rimanderà Anckarström e la sua famiglia nella loro patria, come assicura firmando un atto. Cominciando il ballo, Oscar consegna al Re un biglietto secondo il quale durante la festa si attenterà alla sua vita, ma egli non si cura e si esalta un’ultima volta all’idea del suo grande amore. Il coro grida festoso allo spettacolare ballo in maschera. Mentre si raccolgono i congiurati, vestiti in domino azzurro, Oscar scherza con il capitano Anckarström cui finisce capricciosamente per svelare il mascheramento del Re, una cappa nera con nastro rosa al petto.  Entrambi mascherati, Gustavo e Amelia (l’autrice del biglietto) si incontrano ancora un attimo e si salutano, ma al loro rassegnato e ardente saluto si sovrappone quello mortale di Anckarström, che ferisce il presunto rivale e viene riconosciuto. Re Gustavo ordina di lasciarlo: giura sull’innocenza di Amelia, mostra al capitano il foglio col quale lo rinvia nella sua patria, perdona tutti, e muore da tutti compianto.

Dove

Teatro Costanzi

Maggiori info

Le date

Prima rappresentazione

  • domenica
    16
    Ott
    ORE 20:00 Turno a

Le repliche

  • martedì
    18
    Ott
    ORE20:00 Turno b
  • giovedì
    20
    Ott
    ORE20:00 Turno c
  • sabato
    22
    Ott
    ORE18:00 Turno d
  • domenica
    23
    Ott
    ORE16:30
  • martedì
    25
    Ott
    ORE20:00
  • giovedì
    27
    Ott
    ORE20:00 Turno f
  • domenica
    30
    Ott
    ORE16:30 Turno e

Anteprima giovani

venerdì
14
Ott
19:00