Stagione 2010/2011

DON CHISCIOTTE





Musica di Ludwig Minkus

riduzione coreografica curata da Ofeliza Gonzalez e Pablo Moret

 

Prima rappresentazione

Martedì, 12 Aprile, ore 11.00 (scuole)

Repliche

Mercoledì, 13 Aprile, ore 11.00 (scuole)

Giovedì, 14 Aprile, ore 11.00

Venerdì, 15 Aprile, ore 11.00 (scuole)

Sabato, 16 Aprile, ore 18.00

Domenica, 17 Aprile, ore 17.00

Martedì, 19 Aprile, ore 11.00 (scuole)

Mercoledì, 20 Aprile, ore 11.00 (scuole)

Dal XIX° secolo il romanzo di Miguel de Cervantes ha ispirato numerosi balletti la cui struttura coreografica varia considerevolmente dall’uno all’altro in ragione del fatto che ogni coreografo è stato affascinato in modo diverso dai vari episodi del racconto. Si sono impegnati in questa personalissima trasposizione coreografica artisti come J.G. Noverre, F. Hilverding, C.L. Didelot, S. Taglioni, A. Bournonville, fino ad arrivare ai creatori delle produzioni ancora presenti nei repertori dei più grandi teatri: M. Petipa, A. Gorsky, G. Balanchine e R. Nureyev. Il Teatro dell’Opera ha ospitato tutte e quattro le versioni dei coreografi appena menzionati anche se di Petipa e Balanchine si eseguirono degli estratti. Risale alla stagione 1952/53 l’arrivo a Roma dei complessi del New York City Ballet che presentarono il pas de trois dal Don Chiciotte di G. Balanchine (non si trattava, però, del lavoro che il coreografo avrebbe sviluppato solo nel 1965 con la collaborazione del compositore L. Nabokov). Di Petipa, invece, è stato eseguito il pas de deux che nel 1968 ha avuto come interpreti E. Terabust ed E. Bruhn.

 

La versione completa del Don Chisciotte è stata rappresentata, per la prima volta al Teatro dell’Opera, nella stagione 1978/79 con la coreografia di Alexander Gorsky, realizzata da Zarko Prebil. Gli interpreti dell’edizione furono l’étoile del Teatro, Diana Ferrara, e la stella del Teatro Bolshoi, Vladimir Vassiliev. Del tutto inedita fu la struttura de Il Ritratto di Don Chisciotte (Parigi, Théâtre des Champs-Elysées, 1947) che comparve sul palcoscenico del teatro romano nel 1957 ad opera di A. Milloss. Mancavano completamente le formule del ballet d’action che hanno caratterizzato le maggiori produzioni coreografiche ispirate al romanzo ed il Don appariva il protagonista incontrastato, scavato nella sua interiore sofferenza, dinanzi alla constatazione dell’irrealizzabilità dei propri ideali. La versione di Nureyev coreografo (Vienna, State Opera Ballet, 1966), legata alla commedia dell’arte e alle sue maschere, trovò spazio al Teatro dell’Opera nella stagione 1998/99 con R. Bolle e M. Guerra alternatisi nel ruolo di Basilio.