Fino al 24 ottobre resta in scena Giovanna d’Arco di Giuseppe Verdi, secondo titolo della speciale preapertura al Teatro Costanzi che precede l’inaugurazione della nuova stagione 2021/2022. L’opera, in scena fino al 24 ottobre, mancava al Costanzi da quasi cinquanta anni (l’unica altra edizione risale al 1972) e viene ora affidata alla lettura musicale di Daniele Gatti: “Torno dopo molti anni su questo titolo verdiano – racconta il direttore – ha segnato il mio debutto alla direzione di un’opera, nel lontano 1983. Quell’esperienza segnò profondamente il mio cammino come direttore, per questo riproporlo oggi mi emoziona in modo particolare”.
Il nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma, con elementi scenici del Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, nasce dalla visione scenica immaginifica di Davide Livermore che firma regia e coreografia. “Giovanna d’Arco è soprattutto una donna con un grande conflitto e una scissione tra anima e corpo – dichiara Livermore – Verdi la manifesta in un tempo prefreudiano. Raccontare questo doppio livello, spirituale e fisico, è qualcosa che lo soddisfaceva. E io lo metto in scena. Il mondo medievale c’è, stilizzato in una forma che ci ricorda i rosoni rovesciati, il labirinto di Chartreuse. Io voglio mettermi in difficoltà, in tutte le contraddizioni di quest’opera, con un compendio scenotecnico che racconti la vicenda. In mancanza di azione, voglio crearla e raccontarla. E questo avviene grazie al balletto”.
Le scene di questo nuovo allestimento sono di Giò Forma, i costumi di Anna Verde, le luci di Antonio Castro, i video di D-Wok.
Nel cast il soprano georgiano Nino Machaidze al debutto nel ruolo di Giovanna, il tenore Francesco Meli che interpreterà Carlo VII, il baritono Roberto Frontali che sarà Giacomo e il basso Dmitry Beloselskiy nei panni di Talbot. Dirige il Coro del Teatro dell’Opera il maestro Roberto Gabbiani. In scena anche il Corpo di Ballo diretto da Eleonora Abbagnato.
Giovanna d’Arco di Verdi è andata in scena per la prima volta a Milano il 15 febbraio 1845, su libretto di Temistocle Solera dal dramma di Friedrich Schiller La pulzella d’Orléans. Il soggetto, sul modello d’ispirazione risorgimentale di quel periodo, è di tono patriottico. La figura di Giovanna ispirata e armata per liberare il suo paese dalla dominazione inglese apparve subito come un simbolo. La vicenda storica francese poteva infatti essere associata al dramma della dominazione austriaca in Italia di quegli anni. In questa chiave si può leggere l’alterazione storica che nel libretto di Solera, come nel dramma di Schiller, attribuisce alla pulzella d’Orléans una morte gloriosa in battaglia, piuttosto che sul rogo come in realtà avvenne.
Dopo il debutto di domenica 17 ottobre (ore 19.00) l’opera, registrata da Rai Radio3 e trasmessa in data da definirsi, viene replicata martedì 19 (ore 20.00), venerdì 22 (ore 20.00) e domenica 24 (ore 16.30).
Roma, 18 ottobre 2021