La stagione di Balletto 2018-19 del Teatro dell’Opera di Roma persegue l’intento di unire il rispetto della tradizione con il suo amore per il contemporaneo. Ce lo conferma un appuntamento come la Serata Philip Glass: la musica del compositore statunitense è il trait d’union dello spettacolo composto da tre balletti mai andati in scena prima d’ora all’Opera di Roma, tra cui una prima assoluta, firmati da altrettanti coreografi di fama internazionale: Benjamin Millepied, Jerome Robbins, Sébastien Bertaud. L’imperdibile trittico va in scena per cinque repliche dal 29 marzo al 2 aprile:
Hearts and Arrows di Benjamin Millepied, ballerino e coreografo francese di fama internazionale (anche grazie al film Il cigno nero con Natalie Portman), fa parte della trilogia Gems, rivisitazione del leggendario Jewels di George Balanchine (1967), entrambi commissionati dalla maison di gioielli Van Cleef & Arpels. Hearts and Arrows di Millepied corrisponde a Diamonds di Balanchine, ma non aspettatevi tulle bianchi tempestati di gemme né scarpe da punta. Balanchine evoca esplicitamente i diamanti, Millepied ne imita il modo di catturare la luce (“hearts and arrows” è un metodo usato dai gemmologi per stimare le qualità riflettenti del diamante, prende il nome dalle forme che le luci creano all’interno delle pietre). E Čajkovskij è sostituito dal ronzio del quartetto per archi n.3, “Mishima”, di Philip Glass. La visione delle pietre preziose di Millepied si esprime indirettamente, va oltre il lusso e l’ornamento. Hearts and Arrows è di per sé una “gemma del contemporaneo”.
Glass Pieces, di Jerome Robbins (1918-1998), il più grande tra i coreografi statunitensi. Nel 2018 il mondo della danza si è unito per celebrare il centenario della sua nascita. Nella Serata Philip Glass l’Opera di Roma rende omaggio a lui e al suo stile inconfondibile, che incorpora la danza postmoderna nel vocabolario del balletto tradizionale, con Glass Pieces. Robbins si lascia guidare dalle musiche di Glass (Rubric e Façades, dall’album Glassworks, ed estratti dall’opera Akhnaten) e le traduce in architettura fisica. Inizia con una semplice camminata, di persone normali in un giorno qualsiasi, per poi “costruire”. Il balletto diventa sempre più complesso e dinamico, una grande prova fisica per i danzatori; carico di una forte energia urbana, cattura il pulsare dei cuori nella vita metropolitana. Non c’è intento narrativo, è narrazione della dinamica. Alla fine di Glass Pieces si è sopraffatti da come musica e danza possano trasportare in regni così diversi.
Nuit Blanche è una nuova creazione, in prima assoluta, del giovane talento francese Sébastien Bertaud pensata appositamente per i ballerini del Teatro dell’Opera di Roma e per una coppia principale molto speciale, le étoile Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel. La creazione sarà impreziosita dai costumi firmati da Maria Grazia Chiuri, per la Maison Christian Dior.
Sujet dell’Opéra di Parigi, Bertaud è tra i giovani talenti scelti da Benjamin Millepied per l’Académie chorégraphique de l’Opéra 2016-17 dove segue l’insegnamento di William Forsythe che lo sceglie come coreografo assistente.