La nuova creazione ispirata all’omonima tragedia di William Shakespeare sulle note di Sergej Prokof’ev è un nuovo allestimento ideato e creato per l’étoile, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato.
Il capolavoro di William Shakespeare è tra le storie più famose e rappresentate di tutti i tempi, è la storia d’amore per antonomasia, definita una tragedia del destino. Entrare nel mondo del celebre scrittore è un viaggio fisico e intellettuale, una sfida eccezionale. L’opera di Shakespeare ha ispirato musicisti e cineasti, uomini di teatro e poeti. Nella seconda metà degli anni trenta in Unione Sovietica si ha un ritorno ai classici del passato e in questo clima nel 1934 nasce Romeo e Giulietta di Prokof’ev dopo una genesi travagliata e contesa tra i due massimi teatri russi, il Kirov e il Bol’šoj di Mosca. Il successo arriva con la messa in scena al Kirov l’11 gennaio 1940 con la coreografia di Leonid Lavrovski.
Prokof’ev approccia la tragedia di Shakespeare dal punto di vista letterario e crea una partitura musicale definita poco ballabile, complessa e difficile. Si tratta di una musica però che ben drammatizza i personaggi nel contesto in cui agiscono. La creazione si basa su due temi fondanti: amore e violenza. Da Lifar a Cranko, tutti i coreografi, realizzando la loro versione, hanno prestato molta attenzione alla peculiarità della musica e all’impianto teatrale del balletto strutturato in scene a partire da questi due concetti eterni.
Il Sovrintendente Carlo Fuortes, durante la conferenza stampa, ha dichiarato: “Oggi presentiamo una nuova produzione, un nuovo allestimento, il Balletto Romeo e Giulietta con la coreografia di Giuliano Peparini a Caracalla. Questo manifesta il nostro impegno per la programmazione estiva in un contesto unico, in un luogo in cui possiamo incontrare nuovo pubblico, coinvolgerlo e portarlo poi a Teatro. Le produzioni di Caracalla devono parlare a un grande pubblico e ad oggi siamo già a parametri di record di incasso: 5 milioni e mezzo, e la stagione estiva non è finita. La qualità è la condizione fondamentale e questa nuova produzione che abbiamo affidato a Giuliano Peparini, che con il suo Schiaccianoci ha dato prova di saper lavorare su un grande classico con uno sguardo fresco e personale, lo confermerà. Giuliano Peparini con un percorso unico nel panorama dei giovani coreografi è per noi una scelta su cui puntare per un altro successo.”
La Direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato ha dichiarato: “Ringrazio il mio amico e grande artista Giuliano Peparini, con il quale ho percorso insieme buona parte della mia carriera con il geniale Roland Petit, per essere qui. Siamo in totale sintonia e crediamo nel futuro della danza in Italia. Dopo una stagione di assenza da Caracalla oggi siamo entusiasti di tornarci con questa nuova produzione che è una sfida e una sferzata di energia allo stesso tempo. Lavora per e con i giovani, presenta uno stile molto articolato e dona molta libertà ai nostri talentuosi artisti. Grazie al mio staff artistico e a quello di Giuliano Peparini, che si è aggiunto a noi, è stato fatto un grande lavoro. Giuliano Peparini è un’artista completo che ha folgorato nel mondo folle e folle di persone con le sue creazioni stupefacenti. Qui con il corpo di ballo ci sono i bambini della Scuola di Danza, gli acrobati virtuosi, la nostra étoile Alessandra Amato nel ruolo de La Morte, la guest Vittoria Valerio solista del Teatro alla Scala di Milano, i nostri primi ballerini Susanna Salvi e Claudio Cocino, e tutti i nostri solisti.”
Giuliano Peparini – regista e coreografo pluripremiato, già in scena al Teatro Costanzi con la sua fantasiosa rilettura del celebre balletto Lo Schiaccianoci, campione assoluto di incassi e di pubblico – afferma: “Romeo e Giulietta, pur essendo stata scritta da Shakespeare tra il 1594 ed il 1596, è per me una storia senza tempo. Negli anni è diventata l’archetipo della perfetta storia d’amore, la tragedia per eccellenza. In questa versione per il Teatro dell’Opera di Roma, mi sto lasciando guidare dalla storia originale di Shakespeare ma sto anche aggiungendo alcuni elementi contemporanei perché Romeo e Giulietta è una storia attuale: una storia di ieri, di oggi e di domani. È una storia che vive in me, sulla quale lavoro da quattro anni e ogni volta mi dona una forte emozione e un’ulteriore chiave di lettura che mi permette di andare in profondità, di capire meglio i personaggi e quello che voglio, così da poter elaborare una mia visione, sempre più personale, della vicenda. In questa mia versione non c’è il testo, ma tutto, ogni movimento, ogni pausa mi arriva dalle parole, sublimi e uniche. L’impianto fortemente teatrale accoglie la gioia dei bambini che ho introdotto nel prologo, il vigore dello scontro tra le due famiglie rivali che rappresento con un gruppo di ballerini del Teatro dell’Opera di Roma contro uno di breakers che abitualmente lavorano con me e la freschezza dell’amore innocente e puro dei due protagonisti che duettano con il cuore in mano. La scenografia con le sue parti mobili, molto significative per me, i costumi eleganti dal taglio moderno, la video grafica di frammenti architettonici e le luci complici restituiscono l’essenza della mia Verona e delle città che abito. Il lavoro con i ballerini del Teatro dell’Opera di Roma è molto intenso e come sempre stimolante, e i miei assistenti Germana Bonaparte, Francesco Saracino e Tim Vranken, mi stanno affiancando con grande energia: tutto questo vi regalerà un’esperienza irripetibile”.
Il linguaggio di Giuliano Peparini si allontana dagli schemi comuni: la sua visione del teatro è una continua sfida-connubio tra classico e contemporaneo, due universi che s’intrecciano animando le tragiche vicende dei due giovani innamorati qui interpretati da Susanna Salvi e Claudio Cocino primi ballerini del Teatro dell’Opera di Roma, e dalla guest Vittoria Valerio, solista del Teatro alla Scala di Milano e dal solista capitolino Michele Satriano. Inoltre l’étoile Alessandra Amato è La Morte, il primo ballerino Alessio Rezza è Mercuzio, in alternanza con il giovane Simone Agrò, e il solista Giacomo Castellana è Benvolio. L’atmosfera cinematografica è affidata, oltre che al frizzante e dinamico linguaggio coreografico, alle scene di Lucia D’Angelo e Cristina Querzola, ai costumi di Frédéric Olivier, alla video grafica di Thomas Besson e Albin Rosa, e alle luci di Jean-Michel Désiré.
A dirigere l’Orchestra del Teatro dell’Opera il Maestro David Levi.