Calibano N. 2 • Mefistofele / Postumano

Numero Due - novembre 2023

La strenua tendenza a superare i propri limiti caratterizza da sempre l’essere umano. Ed è certamente il motore principale della nostra evoluzione. Ma fino a che punto ci si può spingere nel tentativo di oltrepassare le colonne d’Ercole della finitudine? Fino a dove è lecito arrivare? Chi o cosa deve guidare l’avventura umana verso le terre inesplorate dell’intelligenza artificiale, del potenziamento del sapere o del corpo, persino verso l’estensione eterna dell’esistenza? 

È proprio nel limbo di incertezza suscitato da questi quesiti che si rischia di incontrare Mefistofele. Ce lo ricorda anche Alicia Western, la protagonista dell’estremo lascito letterario di Cormac McCarthy, Stella Maris: “…diabolico è pressoché sinonimo di ingegnoso. Quel che Satana aveva da vendere nel giardino era la conoscenza”. E il rischio di imboccare la strada sbagliata c’è, specie se la conoscenza non comporta saggezza, come Faust insegna. Ma una guida sicura può esistere.

Certamente quel che occorre evitare è la competizione: una gara tra l’intelligenza umana e quella artificiale non ha ragione di essere. Il cervello è enormemente più potente anche del più sofisticato computer, ma un computer può fare tante cose meglio degli uomini, come ad esempio ricordare. La vera domanda da porsi, e che può forse rappresentare il Virgilio di questo periglioso viaggio, è che cosa possano fare le macchine per migliorare la vita sulla Terra. 

Le possibilità di interazione sono moltissime, e riguardano svariati ambiti dell’attività umana. Dalle arti – quelle figurative tentano di prosperare con NFT e blockchain, ma anche la musica e la danza guardano al metaverso – al settore medico, che tocca da vicino il corpo umano, così come fa quello sportivo, dove il superamento di un limite, o di un record, è il fine ultimo. 

Certo, sotteso allo sviluppo rapidissimo delle tecnologie digitali al quale assistiamo in tutti questi campi, sembra esserci un desiderio latente: quello di creare una realtà diversa e forse migliore di quella in cui viviamo. Un modo per fuggire dal nostro mondo, verso un Eldorado ‘metaversico’, fantasmagorico ed eccitante. Ed è proprio qui, nell’egoismo di un desiderio consumistico ed espansionistico, nella pretesa di vivere esperienze eccezionali e postumane, che Satana può riuscire a infilare la sua coda. Perché è evidente che l’unica regola possibile per guidarci verso il superamento dei nostri limiti dovrebbe essere la salda volontà di rendere migliore il nostro mondo, le cui risorse non sono infinite, e di curare la vita dei suoi abitanti, che oggi sappiamo non essere soltanto gli uomini.  

Paolo Cairoli – Direttore di Calibano

Calibano – L’opera e il mondo è la rivista del Teatro dell’Opera di Roma. Nata come spazio di approfondimento e di dibattito intorno a temi di attualità sollevati a partire dagli spettacoli in cartellone e realizzata in collaborazione con la casa editrice effequ, il progetto editoriale prevede, ogni quattro mesi, la pubblicazione e la diffusione nelle librerie italiane di un volume monografico dedicato a un titolo d’opera e a un tema ad esso collegato, attraverso la commissione di saggi, racconti e recensioni di firme autorevoli. In questo secondo numero, la rivista si interroga sul superamento della finitudine umana ispirandosi al Mefistofele di Arrigo Boito e alla figura di Faust nella storia della cultura. 

Potete acquistare “Calibano” sul sito di effequ a questo link, in libreria e presso lo shop del Teatro dell’Opera di Roma

Le illustrazioni interne di questo numero sono di Merzmensch in dialogo con Midjourney e DALL-E 3

La copertina è di Giulio Paolini (Foto Ⓒ Luca Vianello, Torino / Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino /  Ⓒ Giulio Paolini)

In questo numero

Verena Andermatt Conley – Faust, oggi. Capitalismo distruttivo e desiderio di immaterialità 

Serena Guarracino – Trasumanare. Faust, Frankenstein e i loro successori: prometei moderni nel segno del postumano

Alessandro Tommasi – Nessuno strumento è neutrale. Di suono, macchine e umanità

Vincenzo Santarcangelo – Dopo il vuoto sonoro del mondo. La musica dell’altrove

Valerio Piccioni – Le sfide che verranno. Su sport e postumano

Davide Sisto – Oltre la morte. Sull’immortalità digitale e le sue conseguenze

Anna Lea Antolini – Tersicore postumana. Danza e metaverso

Laura Tripaldi – Maternità senza natura. Presente e futuro dell’ectogenesi tra femminismo e tecnologia

Francesco D’Isa – Distratti da finti apocalissi. I rischi delle intelligenze artificiali di cui dovremmo preoccuparci 

Speciali

Un racconto

Laura Pugno – L’immortale

Note sulla serie

Silvia Costantino – Ciò che non siamo potremmo essere, ciò che eravamo non siamo più

Opera in strisce

Simone Sauza – Città metaboliche

Una testimonianza

Agnes Questionmark – Umano, non umano

Note sul videogioco

Lorenzo Fantoni – Non giochi solo tu

Note sul libro

Christian Raimo – Generazione postumana

Se non ti basta

Giuliano Danieli – Opera e postumano