La donna orientale è mite e servizievole. Ecco uno dei più banali e vetusti luoghi comuni prodotti da una cultura in cui maschilismo, razzismo e orientalismo si sono incontrati e alimentati a vicenda per molto tempo. Si fonda sulla presunta superiorità del maschio bianco occidentale, che per secoli ha vagheggiato e rappresentato l’Oriente secondo i propri codici etici ed estetici, senza alcuna apertura o autentica curiosità per le specifiche costellazioni di civiltà, significati, storie e immaginari che fiorivano invece a Est.
Una cultura tanto radicata da essersi infiltrata anche nelle arti, che a loro volta hanno amplificato e persino estremizzato queste visioni orientaliste dell’immaginario collettivo. Stiamo dicendo che Puccini era razzista perché ha scritto Madama Butterfly? Certamente no! Stiamo piuttosto affermando che una cultura maschilista e colonialista esisteva ed esiste ancora. Uno sguardo orientalista verso l’Est del mondo che anziché osservare, proietta su di esso solo ciò che vuole vedere.
Madama Butterfly è un capolavoro che naturalmente non deve in alcun modo essere messo in discussione. Anche perché Puccini, con la sua immensa arte e la sua acutissima sensibilità, crea una figura femminile che nella sua tragicità smaschera l’ipocrisia del maschio occidentale. Pinkerton la vorrebbe come un trastullo servizievole, ma Butterfly si eleva su di lui di mille altezze con la sua umanità potentissima. Certo è lecito chiedersi se tensioni o nodi problematici siano presenti, anche solo tra le righe, nella raffigurazione di questa donna giapponese subordinata al desiderio dell’uomo.
Noi lo abbiamo fatto in questo numero di “Calibano”, nel quale parliamo del rapporto di Puccini con le donne, di manga, teatro kabuki, giapponismo, geishe e lavoratrici del sesso, ma anche dell’influenza del Giappone sull’immaginario architettonico novecentesco, sulla moda, nel cinema.
Ancora una volta quindi un’opera, nata centoventi anni fa, diventa l’occasione per ragionare sul mondo di oggi, sulle sue tradizioni e contraddizioni. Ancora una volta il nostro invito è quello di fermarsi, e usarla per riflettere insieme a noi.
Paolo Cairoli – Direttore di Calibano
Calibano – L’opera e il mondo è la rivista del Teatro dell’Opera di Roma. Nata come spazio di approfondimento e di dibattito intorno a temi di attualità sollevati a partire dagli spettacoli in cartellone e realizzata in collaborazione con la casa editrice effequ, il progetto editoriale prevede, ogni quattro mesi, la pubblicazione e la diffusione nelle librerie italiane di un volume monografico dedicato a un titolo d’opera e a un tema ad esso collegato, attraverso la commissione di saggi, racconti e recensioni di firme autorevoli. In questo primo numero, dopo Aida/Blackface, la rivista si interroga sulle forme di fascinazione europea per il Giappone e viceversa a partire dalla celebre opera di Giacomo Puccini, Madama Butterfly.
Potete acquistare “Calibano” sul sito di effequ a questo link, in libreria e presso lo shop del Teatro dell’Opera di Roma.
Le illustrazioni interne di questo numero sono di Francesco D’Isa in dialogo con Midjourney.
La copertina è di Marinella Senatore (Collage per Il Teatro dell’Opera di Roma, 2022 / Courtesy of the artist and Mazzoleni, London – Torino).