A Caracalla “Mass” di Bernstein firmata da Michieletto e Diego Matheuz sul podio
Il capolavoro di Leonard Bernstein Mass (Messa) sarà proposto per la prima volta in forma scenica in Italia a Caracalla a partire da venerdì 1° luglio, con repliche domenica 3 e martedì 5, sempre alle ore 21, per il ritorno della Stagione Estiva del Teatro dell’Opera di Roma tra le mura maestose delle antiche Terme. La nuova produzione dello spettacolo è affidata al regista Damiano Michieletto, che torna a lavorare nella fondazione capitolina dopo i successi del Rigoletto al Circo Massimo nell’estate 2020 e de La damnation de Faust del 2019. Sul podio il direttore d’orchestra Diego Matheuz, tra i più affermati musicisti provenienti da “El Sistema”, il modello didattico-musicale fondato in Venezuela da José Antonio Abreu.
Mass è un “pezzo teatrale per cantanti, musicisti e ballerini” su testo dello stesso Bernstein, con versi aggiuntivi di Stephen Schwartz: fu commissionato da Jacqueline Kennedy per inaugurare il Kennedy Center (John F. Kennedy Center for the Performing Arts) di Washington D.C. l’8 settembre del 1971. Il lavoro nasce per essere messo in scena teatralmente ma nel nostro Paese, fino a ora, era stato eseguito solo in forma di concerto.
Accanto a Michieletto sono impegnati Paolo Fantin che firma le scene, Carla Teti per i costumi e Alessandro Carletti per le luci. Lo spettacolo vede impegnato il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato, con le coreografie di Sasha Riva e Simone Repele. In scena ci sarà uno Street People Chorus (composto da cantanti da musical), accanto al Coro diretto da Roberto Gabbiani. Lo spettacolo vedrà anche la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma.
Mass fu pensata in un primo momento come una messa tradizionale. Bernstein optò poi per un’opera teatrale piuttosto sperimentale, basata sulla Messa tridentina della Chiesa cattolica romana. In scena troviamo oltre al Coro, l’orchestra, un coro di voci bianche, danzatori, musicisti rock e blues, al cui centro troviamo un Celebrante – interpretato nel nuovo allestimento di Michieletto da Markus Werba – chiave di lettura dell’intera narrazione che raccoglie attorno a sé l’intero racconto.
Nel libretto, i frammenti liturgici veri e propri sono mantenuti e cantati in latino, con l’eccezione del Sanctus che comprende versi in ebraico. Ci sono poi testi aggiuntivi in lingua inglese di Bernstein stesso, ma anche di altri autori come Stephen Schwartz e Paul Simon. L’idea dell’opera fu fortemente influenzata da alcuni avvenimenti coevi alla composizione: i funerali di Robert F. Kennedy nella cattedrale di San Patrizio a New York, nel 1968; le celebrazioni del bicentenario della nascita di Beethoven, nel 1970; e la composizione da parte di Bernstein di un breve brano destinato al film “Fratello sole, sorella luna” di Franco Zeffirelli, poi ritirato.
Roma, 24 maggio 2022