L’attuale Teatro Nazionale, situato su via del Viminale angolo via Agostino Depretis, nacque come sala cinematografica, con il nome di Supercinema e venne edificato nel 1925. Il proprietario, commendatore Urbano Rattazzi, ne affidò la progettazione agli architetti Arnaldo Foschini ed Attilio Spaccarelli, coadiuvati dall’Ing. Giacomo Giobbe. Il locale inserito in un edificio preesistente, nacque dotato di una sala che misurava 36 metri di lunghezza e 30 metri di larghezza; la capienza originaria era di 2500 posti ripartiti tra platea e gallerie. I decori interni erano in stile liberty italiano, impreziositi da stucchi dorati, pitture, pietre e stoffe. Anche se la sua funzione primaria era appunto quella di sala cinematografica, la presenza di una buca per l’orchestra sta ad indicare che vi avessero luogo, in alternanza, anche altri generi di spettacolo, come ad esempio il varietà e l’avanspettacolo.
Dal dopoguerra in poi la destinazione d’uso divenne unica, a favore del cinema per il quale del resto era nato.
Alla fine degli anni ’90 il Supercinema venne acquisito dal Comune di Roma e consegnato come ulteriore spazio alla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.